Negli ultimi anni, la moda etica è diventata una preoccupazione sempre più importante per aziende e consumatori.
Cresce e si diffonde una maggiore sensibilità sociale e ambientale, e i consumatori stanno diventando sempre più attenti alle conseguenze delle loro scelte di acquisto.
Anche l’industria del fashion si concentra sulla produzione di abbigliamento e accessori in modo sostenibile e socialmente responsabile.
Cosa significa moda etica?
La moda etica è un approccio alla produzione di abbigliamento e accessori che cerca di minimizzare l’impatto ambientale e sociale della produzione.
Questo approccio si concretizza in una serie di azioni che possono essere riassunti in:
- utilizzo di materiali sostenibili
- riduzione degli sprechi
- adozione di condizioni di lavoro sicure e giuste per i lavoratori della filiera della moda.
I principi della moda etica sono basati su tre pilastri fondamentali:
- sostenibilità ambientale
- giustizia sociale
- equità economica.
- La sostenibilità ambientale
La parola d’ordine per molte aziende e marchi del fashion è oggi minimizzare l’impatto sull’ambiente, attraverso l’uso di materiali naturali e sostenibili, la riduzione degli sprechi e l’adozione di pratiche di produzione sostenibili.
Già nel 2021 l’Ue aveva lanciato la roadmap per indirizzare il settore tessile verso un sistema sostenibile e circolare e oggi le grandi case di moda si stanno concentrando sul diffondere il messaggio secondo il quale i capi devono essere studiati e prodotti per durare, essere riparati, riutilizzati e riciclati.
Passare dalla cultura del possesso a quella dell’uso rappresenta la strada principale da percorrere per una moda che sia davvero etica e sostenibile.
Una rivoluzione nelle abitudini che parte proprio dallo stile di vita di chi fruisce della moda e che prevede un passaggio dalla cultura del possesso esclusivo a quella dell’utilizzo.
Affittare un capo per un’occasione speciale o recarsi in un negozio di usato sono le nuove frontiere trendy del fashion, un’occasione per poter indossare capi firmati, magari iconici e sicuramente originali.
- La giustizia sociale
Creare condizioni di lavoro giuste e sicure per i lavoratori della filiera della moda, con una retribuzione adeguata e un orario di lavoro ragionevole.
Gli attuali modelli economici della fashion industry hanno portato un inasprimento del divario sociale in molti Paesi dove si concentra la manodopera. A causa della domanda spropositata di abbigliamento e l’assente tutela dei lavoratori, si sono diffuse condizioni lavorative disumane, salari inesistenti. Una tendenza che ha creato scandali un po’ ovunque e che sta necessitando, ora, di cambiare rotta, per navigare verso una uguaglianza e giustizia sociali, con condizioni di lavoro giuste e sicure per i lavoratori della filiera della moda.
- L’equità economica
Parliamo della distribuzione equa dei profitti tra i vari attori della filiera della moda, dalla produzione al punto vendita.
Verso una moda più “naturale”
Materiali sostenibili e riduzione degli sprechi. La moda etica parte da questi due concetti e sono sempre più numerose le case di moda che investono in linee prodotte con fibre naturali, magari provenienti da scarti di lavorazione o da piante che non sottraggono terreni o risorse agli scopi agricoli. Dagli scarti della produzione di banana, ananas o dalla canapa, dal faggio e dall’eucalipto si possono realizzare fibre tessili non soltanto resistenti e assorbenti ma anche anallergiche.